Gli Annali di Sennacherib dal Prisma di Chicago
Sennacherib(705-681) salì sul trono d’Assiria, succedendo al padre Sargon II (721-705), il dodicesimo
giorno del mese di Ab (luglio-agosto) del 705 a.C.
Fu un re guerriero e due prismi d’argilla contengono la descrizione delle otto spedizioni condotte dal sovrano
assiro durante il suo regno: il Prisma Taylor, datato al 691 a.C. (eponimato di Bēl-Emuranni), e il Prisma di
Chicago, del 689 (eponimato di Gakhilu).
Il testo qui considerato è quello del Prisma di Chicago, conservato presso l’Oriental Institute di Chicago,
Illinois (il Prisma Taylor è conservato al British Museum).
Il decreto dell’Abaton
Sulle pareti interne della “Porta di Adriano” a File, nota anche come “Portico di Osiri”, molte delle raffigurazioni sono relative al culto e ai misteri di Osiri. Di particolare importanza, oltre alla ben nota ultima iscrizione in caratteri geroglifici pervenutaci, è il testo conosciuto come “Decreto dell’Abaton”, che specifica tutte le prescrizioni relative a questo luogo “inaccessibile” (è questo il significato del termine greco ἄβατον abaton), che gli Egizi chiamavano “luogo puro” o “isola pura”, sull’isola di Bigga, dove è sepolta la gamba sinistra di Osiri.
Le iscrizioni, accompagnate da una serie di rilievi figurati, danno una duplice versione del decreto, la seconda, purtroppo, non completa. Esse risalgono al regno di Adriano (117-138).
EM n°2 – giugno 2012
Le stele del Medio Regno nel Museo Egizio di Torino - Il Cristianesimo in Egitto - Speciale museo egizio di Torino: dentro il Museo - Le Pioniere del femminismo islamico: Hoda Sha’Rawiil - “Coltelli” o “bacchette” magiche - Ernesto Schiaparelli - A.N.A: Riscopriamo il passato e non abbiamo un futuro! - La Sicilia all’alba della civiltà - Màstabe, Stele e Iscrizioni rupestri egizie dell’Antico Regno - Dietro le quinte del salone internazionale del libro - Shamira - I papiri di Carla - Shamira - I papiri di Carla
L’insegnamento di Onkhsheshonqy
Questo testo è conservato dal papiro demotico del British Museum n° 10508, della tarda età tolemaica. La redazione originaria risale però al V-IV secolo a.C.
Vi si distinguono due parti: la prima, che introduce le istruzioni di saggezza, ha forma narrativa e non manca di inquadramento storico. Le prime cinque pagine, infatti, ci raccontano la storia di Onkhsheshonqy, che fu imprigionato per aver udito di un complotto contro il Faraone e non averlo riferito.
La seconda parte, pp. 6-28, comprende le istruzioni, scritte in versi di diversa lunghezza, in uno stile assai ricercato, che impiega il parallelismo dei membri e un ampio vocabolario. Esse sono divise in capitoli, secondo le prime parole di ogni massima.
Il monumento funerario di Ameneminet
Egitto ramesside, seconda metà del XIII secolo a.C. circa. In un giorno a noi sconosciuto, uno dei più importanti e valorosi comandanti militari di Ramesse II, Ameneminet, lascia il mondo dei vivi e inizia il suo viaggio verso la vita ultraterrena. Come
ogni egizio dei tempi antichi, egli non voleva che il suo nome e le sue gesta fossero dimenticati dai posteri, e per questo motivo aveva affidato all’abilità di operai e artisti la realizzazione della sua tomba, del suo sarcofago e di altri monumenti funerari
commemorativi. Di tutto ciò, purtroppo, non molto si è preservato fino ai nostri giorni, ma il reperto più particolare che si è sottratto all’oblio di oltre trenta secoli può essere considerato artisticamente un unicum nel suo genere.