Avviso importante!

Per migliorare la vostra esperienza di lettura, abbiamo rimosso i banner pubblicitari di Google. Aiutateci a mantenere il sito così e a coprire le spese passando per la nostra pagina Amazon prima di fare acquisti di qualsiasi genere.
A voi non costa nulla, ma per noi è una cosa molto preziosa. Grazie!

Vai alla pagina Amazon

Milone da Crotone vincitore di sette Olimpiadi

Vi presentiamo oggi un altro personaggio famoso del mondo sportivo antico: Milone da Crotone, pugile e lottatore vincitore di ben 7 Olimpiadi, ed atleta imbattuto per oltre vent’anni nelle sue categorie sportive.

La donna e lo sport. Dall’antichità alle Olimpiadi di Parigi 2024

Associando le parole Sport e Antichità si pensa immediatamente all’agone sportivo che caratterizzava l’antica Grecia, i Giochi Olimpici, immaginando un mondo tutto al maschile in cui gli atleti si sfidavano per ottenere fama e gli innegabili privilegi di cui i vincitori, considerati veri e propri eroi, godevano. Infatti, nell’antica Grecia, culla dei Giochi Olimpici, alle donne non era permesso partecipare alle Olimpiadi e una volta maritate non potevano neppure assistevi come spettatrici: pena la morte.

Il lato oscuro dello sport: anche nelle competizioni di 3000 anni...

“L’importante non è vincere, ma partecipare!” E’ con queste parole, con questa visione purista ispirata dai sacri giochi ellenici, che nel 1896 il barone francese Pierre De Coubertain inaugurava ad Atene i Giochi Olimpici dell’era moderna, parole ricche di significato, grandi principi e valore sportivo. Ma primeggiare sugli altri è stato sin dall’antichità un impulso che l’uomo d’ogni tempo non ha mai saputo contrastare. Ed è così che questa brama di successo, la determinazione a conquistare ad ogni costo il gradino più alto del podio, già nei tempi antichi ha portato all’esasperazione ciò che da sempre avrebbe dovuto essere espressione di gioia, soddisfazione e soprattutto divertimento. Sembra incredibile, ma ciò che stiamo per raccontarvi è lo sport di 3000 anni fa.

La Lotta: sport nazionale dell’antico Egitto

Vero e proprio sport nazionale, come lo è oggi per noi il calcio, non c’era un antico Egizio che non fosse appassionato di questa arte, faceva così parte della loro cultura e del loro quotidiano da essere rappresentata ovunque sin dalle prime dinastie. Nata come espressione naturale di difesa e per diletto, si è sviluppata nei secoli favorendone l’aspetto educativo, formativo, militare e sportivo, nonché la diffusione ad ogni livello della società egizia.

Auriga di Delfi

Statua di bronzo giunta fino ai nostri giorni perché sepolta nel 373 a.C. da un disastroso terremoto: doveva verosimilmente collocarsi sulla terrazza che sovrasta il tempio di Apollo a Delfi, a fianco del teatro, dove furono rinvenuti nel 1896 frammenti di una quadriga in bronzo e di una base con dedica a Polyzalos, tiranno di Gela, della potente famiglia dei Dinomenidi.

PAIDEIA, la mostra “sportiva” del MANN in occasione delle Universiadi

Lo scorso 1° luglio è stata inaugurata la mostra "Paideia. Giovani e sport nell'antichità", in programma al Museo Archeologico Nazionale di Napoli fino al...