La Lotta: sport nazionale dell’antico Egitto

Vero e proprio sport nazionale, come lo è oggi per noi il calcio, non c’era un antico Egizio che non fosse appassionato di questa arte, faceva così parte della loro cultura e del loro quotidiano da essere rappresentata ovunque sin dalle prime dinastie. Nata come espressione naturale di difesa e per diletto, si è sviluppata nei secoli favorendone l’aspetto educativo, formativo, militare e sportivo, nonché la diffusione ad ogni livello della società egizia.

Un faraone che amava lo sport: Amenhotep II

Quale degno figlio di una “celebrità sportiva” nella caccia e nel tiro con l’arco, è noto come il faraone andasse fiero delle proprie abilità atletiche, infatti eccelleva in diverse discipline tra cui possiamo annoverare il tiro con l’arco, la corsa, l’equitazione ed era anche un esperto vogatore; tutte discipline che possiamo dire essere legate all’esercizio preparatorio per la guerra.

Anche i Tiranni… vincono le Olimpiadi!

Nel nostro percorso sulle Olimpiadi attraverso i vari protagonisti, ci imbattiamo in un reperto… piccolo di dimensioni ma ricco per la storia che racconta. Ci troviamo a Reggio Calabria, splendido e florido centro della Magna Grecia e il suo tiranno, Anassila, volle celebrare un particolare momento della sua vita. Non tutti sanno, infatti, che Anassila fu vincitore nella 73esima Olimpiade (480 a.C.)

Ramesse II: Grande anche nello sport?

Chi non conosce Ramesse il Grande e la sua tanto celebrata battaglia di Kadesh! Nonostante quanto ci è pervenuto dai testi incisi in numerosi templi d’Egitto, ben sappiamo che la battaglia ebbe tutt’altro epilogo e le esasperazioni propagandistiche, secondo le quali Ramesse II avrebbe annientato da solo l’esercito Ittita grazie all’aiuto di suo “padre” Amon, non possono essere accettate. Tuttavia è probabile che il celebre sovrano egizio fosse davvero un prode soldato ed un abile atleta.

Corridore della Villa dei Papiri di Ercolano

Figura maschile nuda con la gamba sinistra flessa ed avanzata, la destra arretrata, il busto piegato in avanti, con il braccio destro flesso ed il sinistro disteso verso il ginocchio. Collocata insieme ad una statua gemella (inv. 5626) nel peristilium grande della Villa dei Papiri di Ercolano, è verosimilmente la copia di una scultura greca della fine del IV - inizio del III sec. a.C., celebrante un atleta vincitore in uno dei grandi giochi panellenici. Su che tipo di atleta rappresenti si è lungo discusso.

Auriga di Delfi

Statua di bronzo giunta fino ai nostri giorni perché sepolta nel 373 a.C. da un disastroso terremoto: doveva verosimilmente collocarsi sulla terrazza che sovrasta il tempio di Apollo a Delfi, a fianco del teatro, dove furono rinvenuti nel 1896 frammenti di una quadriga in bronzo e di una base con dedica a Polyzalos, tiranno di Gela, della potente famiglia dei Dinomenidi.