Per la prima volta in mostra il carro cerimoniale di Civita...

Foto del carro cerimoniale di Civita Giuliana, crediti Parco Archeologico di Pompei, rielaborato da Chiara Lombardi per MediterraneoAntico Sarà esposto per la prima volta il...

Egitto, Tuna el-Gebel: portati alla luce sarcofagi, ushabty e un lungo...

© Ministry of Tourism and Antiquities Il Ministero del Turismo e delle Antichità egiziane ha annunciato ieri, tramite conferenza stampa presieduta dal Professor Ghada Shalabi,...

Majorca: scoperta un’antichissima spada risalente all’Età del Bronzo, circa 3.200 anni...

Straordinaria scoperta, nell’Isola spagnola di Majorca, da parte di un gruppo di archeologi che, per caso, notano tra le rocce, un’antichissima spada risalente all’Età del Bronzo, circa 3.200 anni fa.

Egitto: arando il suo terreno, un contadino scopre una stele della...

Quanti di voi, scavando nel terreno, hanno fantasticato di trovare un tesoro sepolto?! Beh, non sappiamo se questo fosse anche il sogno del protagonista di questo ritrovamento, ma è ciò che, più o meno, è accaduto un paio di giorni fa ad un contadino nell’Egitto nord-orientale. Mentre stava lavorando la sua terra, l’uomo si è infatti imbattuto in una grande lastra in arenaria completamente ricoperta di segni geroglifici.

Aperta a Saqqara una delle più belle sepolture della necropoli: la...

Il Ministero delle Antichità egiziano ha inaugurato a Saqqara la tomba di Mehu, visir nei primi anni della VI dinastia (2300 a.C. circa). Dalla sua scoperta, avvenuta nel 1940 ad opera di una missione archeologica egiziana diretta dall’egittologo Zaki Saad, è la prima volta questa sepoltura viene aperta al pubblico. Quella di Mehu è una delle tombe più belle della necropoli di Saqqara, in quanto i suoi colori vividi animano ancora le meravigliose e spesso esclusive rappresentazioni parietali. Nell’articolo il VIDEO con le bellissime immagini conservate nella sepoltura.

Un nuovo studio riscrive la storia dell’imbalsamazione nell’antico Egitto

I recenti studi condotti sulla mummia predinastica conservata presso il Museo Egizio di Torino, affettuosamente chiamata Fred, hanno gettato nuova luce sui sofisticati trattamenti di imbalsamazione praticati nell’antico Egitto. Le indagini forensi eseguite non solo hanno confermato che le tecniche di imbalsamazione erano già in uso ben circa 1000 anni prima di quanto si ritenesse finora - interessando anche un'area geografica ben più vasta - ma hanno rivelato anche l’impiego di un’antica “ricetta” utilizzata per preservare i corpi dei defunti.