Avviso importante!

Per migliorare la vostra esperienza di lettura, abbiamo rimosso i banner pubblicitari di Google. Aiutateci a mantenere il sito così e a coprire le spese passando per la nostra pagina Amazon prima di fare acquisti di qualsiasi genere.
A voi non costa nulla, ma per noi è una cosa molto preziosa. Grazie!

Vai alla pagina Amazon

“ALLA RICERCA DI STABIA” La Mostra all’ ANTIQUARIUM DI POMPEI

“Alla ricerca di Stabia”  è il titolo della mostra che inaugura all’Antiquarium di Pompei il 31 luglio 2018 fino al 31 gennaio 2019.   Un percorso di conoscenza della storia...

Donne accusate di incestus: le Vestali

La nascita dell’ordine sacerdotale delle Vestali e il conseguente culto affondano le loro radici nella leggenda della fondazione di Roma, nel 753 a.C. Ricordiamo...

L’esito degli studi preliminari sul contenuto del sarcofago nero di Alessandria

Il Ministero delle Antichità egiziano ha comunicato ieri i primi risultati emersi dagli studi effettuati sugli scheletri trovati all’interno dell’ormai celebre sarcofago in granito nero scoperto agli inizi del mese di luglio ad Alessandria e che tanto ha fatto fantasticare. Nel sarcofago, comunque, non nono stati trovati solo corpi, ma anche delle elaborate lamine d’oro.

Il Papiro Chirurgico Edwin Smith

Come ormai tutti sanno, l’antico Egitto fu una delle grandi civiltà del bacino medio orientale. La sua organizzazione si manifestò in tutti gli aspetti sociali e religiosi raggiungendo un grado di cultura che ancora oggi ci lascia sorpresi. L’architettura sacra e profana, l’urbanistica, l’arte, la saggezza, l’etica sociale, la conoscenza approfondita e sistematica del mondo circostante (acque; terra; cielo), l’oculato sfruttamento delle risorse naturali e la strutturazione bellica di difesa e offesa, ne fanno un modello di cultura antica che dette dei punti alle civiltà mesopotamiche e ai Greci. Nella vita quotidiana degli antichi Egiziani non poteva mancare il campo della medicina. La ricerca in questa branca della scienza coinvolge lo studio di molti aspetti della civiltà nilotica. Le indagini sulle fonti letterarie e le rappresentazioni artistiche, ma ancor di più l’esame dei resti umani e delle mummie, ha espanso il campo delle conoscenze antiche.

Edfu: Le origini celesti della Fondazione Templare – Il “libro caduto...

Edfu, Tempio di Horus: sulle pareti del muro di cinta interno vi sono riferimenti precisi ad un testo mitologico. In esso sarebbero state contenute le regole di costruzione e i piani dell’architettura templare. La complessità architettonica e l’armonia della struttura del tempio tolemaico rimandano quindi a un progetto che nelle sue linee guida risalirebbe alla più profonda antichità. Le raffigurazioni della sua sala ipostila e di altri ambienti ci descrivono dettagliatamente i Rituali di Fondazione che ne hanno determinato le direttive principali. Le “Parole degli Dei” narrano anche di un Sacerdote “Imhotep il Grande, figlio di Ptah” responsabile del Grande Piano di Fondazione del tempio: lo stesso nome del famoso architetto Imhotep vissuto all’epoca del faraone Djoser, della III dinastia, 2500 anni prima della fondazione tolemaica del tempio di Horus. Approfondimenti e ricerche su questi temi, corroborati da testimonianze di antichi scrittori del periodo greco-romano, e dallo studio di altre strutture sacre, ci porteranno ad una migliore comprensione del milieu culturale del popolo egizio e ad una interessante conclusione sul tema della Fondazione Templare.

La stele di Gaio Cornelio Gallo da File

La figura di Gaio Cornelio Gallo è stata quasi ignorata, quando non infamata, dagli storici antichi e moderni, nonostante presenti aspetti non meno interessanti di altri personaggi dell’epoca, per le cui gesta sono stati versati fiumi di inchiostro. Gaio Cornelio, chiamato Gallo perché nato a Forum Iulii, colonia navale nella Gallia Narbonense, l’odierna Frejus (per altri si tratterebbe invece di Forum Iulii Iriensium, ossia di Voghera, nella Gallia Cisalpina1), verso il 70/69 a.C., era stato un fine letterato, creatore, insieme con Catullo, di una scuola di poeti che si erano chiamati novi. Essi, attingendo a temi della poesia greca alessandrina, avevano perfezionato un genere originale, l’elegia, dove si esprimevano in forme studiate e raffinatissime i sentimenti più intimi ed appassionati dell’amore.