Un trattato di ofiologia

Il testo qui presentato risale probabilmente alla XXX dinastia o all'inizio dell'epoca tolemaica, ed è costituito da due papiri indipendenti conservati al Museo di Brooklyn con i numeri 42.218.48 e 42.218.85. Si trattava certamente di un unico papiro, strappato in due dal suo ritrovatore, probabilmente per guadagnare di più nella vendita di due papiri. Il testo si compone di due parti: una prima parte, purtroppo mutila all'inizio, contiene una descrizione dei diversi serpenti, con l'esposizione delle conseguenze del loro morso. Una seconda parte, invece, è una specie di antidotario, dove vengono dati i diversi rimedi per far fronte alle morsicature dei singoli serpenti.

I sacrifici umani nell’antica Roma

Da sempre nella storia i sacrifici (specie quelle umani) sono serviti per placare le ire di una divinità o per propiziarsene il favore, specie se  "costretti" da un pericolo incombente, come la minaccia di un fenomeno naturale o una guerra. Molti e diffusi gli esempi che si potrebbero annoverare per suffragarne valore e significato sacrale: la civiltà hittita, ad esempio, può essere annoverata tra quelle che, nell'ambito di un rito propiziatorio e purificatore, effettuava sacrifici umani.

Apre oggi al grande pubblico la Villa Romana di Positano

Esaurito il breve periodo di visite dedicato ai soli residenti, da oggi, 1 agosto, la Villa Romana di Positano è aperta ufficialmente al grande pubblico. Dopo due importanti campagne di scavo (2003/2006; 2015/2016) il sito, di cui si conoscono le origini sin dal 1758, è pronto a mostrare i suoi tesori. I particolari del restauro e della conseguente valorizzazione e fruizione del sito sono stati illustrati, nei giorni scorsi, in un incontro a Palazzo “Ruggi D'Aragona” presso la Soprintendenza ABAP di Salerno. Qui tutti gli interessantissimi dettagli.

Il villaggio operaio di Deir El-Medina. L’organizzazione del lavoro

Nello scorso numero di MediterraneoAntico.it Magazine sono state tratteggiate le figure dei servi e delle serve: purtroppo però di questi personaggi pochi sono i documenti giunti sino a noi. Come abbiamo già avuto modo di vedere le liste dei lavoratori impiegati nella costruzione della tomba del sovrano comprendevano parecchi operai. Proseguendo in questo elenco troviamo ancora due categorie non facenti parte della squadra vera e propria: i guardiani della tomba ed i custodi della porta della tomba. Nelle liste di persone collegate alla squadra costoro erano nominati dopo gli “uomini della squadra” e, in due occasioni, precedevano le serve, come ad esempio nel papiro di Torino 109, 23. Nell’ostraka di Berlino, n° 7, sono addirittura indicati come “quelli che sono fuori”. Non godevano evidentemente di un elevato status sociale: sinora infatti non è stato ritrovato nessun monumento afferente a loro e nemmeno è possibile collegare qualcuna delle tombe riportate alla luce ad un qualsiasi custode. Nei documenti sin qui recuperati i custodi della porta sono indicati con varie grafie.

Amenhotep II: una scoperta straordinaria

Queste righe che seguiranno non vogliono trattare della mostra in scena al Mudec di Milano “EGITTO - La straordinaria scoperta del Faraone Amenofi II” sulla quale si è già tanto parlato, ma vogliono solo prendere spunto dai suoi contenuti per focalizzare l’attenzione su Amenhotep II, su cosa la sua tomba ci ha donato e cosa ha reso la sua scoperta così straordinaria visto che la vita di Amenophis II, eppur trattandosi dell’esistenza di un valoroso faraone, non è stata poi così eclatante da emergere nella millenaria storia dell’antico Egitto.

Vaso François: una storia nella storia ed una preziosa eredità

Estratto da MediterraneoAntico Magazine, Anno 2015, Numero 1 Quando mi è stato proposto di scrivere un articolo sul Vaso François ho accettato con grande entusiasmo...