Archeologia in paradiso(?): gli scavi veneziani a Mauritius
Presente al grande evento di Tourisma 2023, all’interno dell’ITER (percorso di presentazione di missioni archeologiche italiane all’estero), il prof. Diego Calaon dell’Università Ca’ Foscari...
Antichissima piroga gigante rinvenuta nel ferrarese
Notizia flash di uno straordinario ritrovamento nel ferrarese: un'antichissima piroga di quasi 9 metri di lunghezza, intatta, è stata individuata in un canale in...
Al cuore dell’immagine: l’uso della tecnologia RTI per scoprire le bozze...
Gli antichi Greci, lo sappiamo bene, non erano secondi a nessuno nelle arti figurative (e non solo in quelle, a dire il vero). Vi piacerebbe sapere cosa c’è davvero dietro al loro genio artistico? Avete mai pensato che sotto una pittura perfetta, capolavoro che ha attraversato i secoli, c’è un disegno che ha richiesto tempo, modifiche e riflessioni? Quel che noi ammiriamo oggi nasconde, in realtà, la mano e la mente dell’artista, dell’artigiano.
Come da millenni, anche oggi si è ripetuto il “Miracolo del...
Come ogni anno, come accade ormai da millenni, si è ripetuto oggi ad Abu Simbel il “Miracolo del Sole”, fenomeno che si verifica regolarmente, con una precisione da lasciar ancor oggi stupiti, due volte l’anno: il 22 febbraio e 22 ottobre. In questi due giorni, all’alba, i raggi del sole, oltrepassando la piccola porta incastonata tra i quattro colossi di Ramesse II, penetrano l’oscurità attraversando le due buie sale ipostile del tempio maggiore di Abu Simbel (la prima delle quali è sorvegliata da otto imponenti statue del sovrano nelle sembianze di un Osiride) fino a raggiungere il Santa Sanctorum ed illuminare il volto del grande faraone. Dopo un lungo bacio di ben 20 minuti le statue del sovrano divinizzato e quelle di Amon e Ra-Harakhty, le due divinità a lui affiancate, vengono di nuovo inghiottite dall’oscurità e ritornano a far compagnia al dio ctonio Ptah, rimasto sempre nell’ombra durante questo rituale di rigenerazione.
Una antica stele egizia…misteriosa (o forse no!)
Tutti conosco i geroglifici di Abydos e tutti sanno che ci sono carri armati, navicelle spaziali, sommergibili. E nonostante la spiegazione filologia e accademica sia assolutamente convincente, resta uno dei capisaldi per dimostrare un contatto tra egizi e alieni o per certificare la presenza di una civiltà precedente evolutissima, da cui gli antichi avrebbero ereditato la tecnologia necessaria per costruire quelle macchine.
Un bacio per sempre: la più antica immagine di un bacio...
Ci sono comportamenti e attività talmente connaturati alla natura dell’essere umano, da apparire assolutamente naturali e “senza tempo”. La scienza, tuttavia, applica il suo...