Le dieci battaglie di Horus

Sul muro di cinta ovest, lato interno (est), del tempio di Edfu, una grandiosa serie di riquadri e testi si riferisce a una delle più importanti feste celebrate annulmente nel tempio, la Festa della Vittoria, che ricorreva il 21 di Mechir, il secondo mese della stagione invernale. Nel primo registro si notano, disposte in cinque grandi riquadri, dieci barche: scene e testi sono relativi al cosiddetto “Cerimoniale dei dieci arpioni”. Nel secondo registro, invece, lunghi testi descrivono le battaglie che Horus ha dovuto sostenere contro Seth e i suoi compagni. Sono questi testi, definiti “Le dieci battaglie di Horus” e costituenti la trama narrativa che ha trovato poi la sua trasposizione drammatica nel suddetto “Cerimoniale”, che sono qui analizzati.

Un’AI risolve antichissimi puzzle cuneiformi

Uno dei problemi più frequenti e dei lavori più lunghi che toccano a un archeologo, è quello di ricomporre i frammenti rinvenuti sullo scavo...

Collana in faience che riporta il nome di Seti I

Di questo gioiello, risalente alla XIX dinastia, si conservano 13 piastrine modellate in entrambi i lati e non tutte in ottimo stato di conservazione o integre. Tutte hanno come base il simbolo della festa hb, mentre le parti superiori ci sono pervenute in cinque tipi diversi. Un solo esemplare presenta un ankh che sorregge con le mani uno scettro was su ogni lato, con due anelli di sospensione laterali per poter essere legato alle altre piastrine.

Di un volumetto di Ippolito Rosellini

Nel volumetto "Un Bassorilievo-Egiziano nella Galleria di Firenze", edito nel 1826, Ippolito Rosellini affrontò la traduzione del testo di un bassorilievo policromo proveniente dalla tomba di Ptahmose a Menfi (XIX dinastia). Il bassorilievo presenta due sposi seduti che ricevono adorazione e offerte da parte dei figli. Il soggetto del reperto fu anche il motivo che portò Rosellini a scrivere il volumetto: un dono nunziale.

Il Museo Egizio porta l’antico Egitto in Nord Europa

Il Museo Egizio porta l’antico Egitto in Nord Europa: a ottobre 2020 una mostra in due sedi, al museo Amos Rex di Helsinki e all’Art Museum of Estonia di Tallinn.

Amarna: indizi su come gli antichi Egizi costruirono il Grande Tempio...

Nel riportare alla luce le originali trincee di fondazione del tempio, e grazie alla conservazione delle impronte dei talatat posati dagli Egizi sulle fondamenta in “cemento”, non solo è stato possibile ricostruire l'impianto definitivo che Akhenaton scelse per il suo più importante monumento dedicato all’Aton, ma sono emerse preziosissime informazioni su come gli antichi costruttori di Akhetaton lo edificarono.