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La bambola di Crepereia Tryphaena

La bambola, per una bambina, è un’amica fedele che l’accompagna durante la crescita. La pettina, la veste, la tratta come una vera e propria figlia o come amica del cuore dalla quale non si separa mai. Non dovremmo allora sorprenderci se, anche le bambine di duemila anni fa, consideravano le bambole come il gioco più prezioso e caro. È nelle tombe infatti che si trovano la maggior parte di queste bambole e diventano compagne fedeli anche nell’ultimo viaggio dalla vita alla morte.

Un gioiello a Pompei. La domus di Marco Lucrezio Frontone

Tra le numerose domus di Pompei, da sempre, una in particolare ha destato la mia attenzione: la casa di Marco Lucrezio Frontone. Per chi...

Una Roma antica scossa dai terremoti

Trascorrere delle giornate nella bella città di Roma Caput mundi (ipsa, caput mundi, bellorum maxima merces, Roma capi facilisper, Marco Anneo Lucano, Pharsalia, II, 655-666) per un esperto o un appassionato di storia antica rappresenta un vero e proprio “parco giochi dell’archeologia”.

Il falso mito della Pompei a luci rosse

Spesso Pompei è stata definita città dell’amore, dedita alle sfrenatezze dell’eros e dissoluta nei costumi. Niente di più falso. Questa diceria nei tempi è stata alimentata erroneamente da miti e leggende nate attorno alla città vesuviana sin dai tempi della scoperta. Oggetti erotici, scritte audaci e quadretti osceni hanno creato il falso mito della Pompei scabrosa, ma a Pompei non si praticava l’amore/sesso né più né meno che in qualsiasi altra città romana.

Scoperta tomba di un guerriero di 3500 anni fa. Al suo...

Una straordinaria incisione su agata ritrovata in un corredo funebre dell’età del bronzo mostra aspetti dell’arte greca che mai avremmo immaginato. Il piccolo manufatto...

Ritrovato il dodicesimo rostro della Battaglia delle Egadi

A 80 metri di profondità, nei fondali a nord – ovest dell’isola di Levanzo, è stato ritrovato il 12° rostro pertinente la Battaglia delle Egadi. Una spedizione frutto di una collaborazione internazionale tra la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e la GUE – Global Underwater Explorer, ha effettuato immersioni nell’area già oggetto di ritrovamenti negli scorsi anni da parte della RPM Nautical Foundation.