Secondo i più recenti studi effettuati dall’Università di Malaga (UMA) e dall’Università di Jaen (UJA), la tomba n.33 della necropoli di Qubbet el-Hawa, sulla sponda occidentale del Nilo di fronte ad Assuan, sarebbe il primo e più antico monumento costruito con un orientamento rivolto all’alba del solstizio d’inverno.

La tomba è stata scavata per la prima volta tra il 2008 e il 2018 e apparterrebbe ad un certo Hekaib-ankh, ovvero un governatore della città di Elefantina vissuto durante la XII dinastia, più precisamente attorno al 1830 a.C.

Grazie agli studi effettuati da UMA con Dialux Evo, un software in grado di riprodurre la posizione del sole rispetto all’orizzonte nell’antichità, si è compreso che gli antichi egizi sapevano calcolare la posizione del sole e l’orientamento dei suoi raggi. In questo modo, l’alba del solstizio d’inverno avrebbe potuto inondare di luce la statua presente nel tempio funerario.

Lo stesso calcolo è stato effettuato nel momento della progettazione del tempio dedicato ad Amon a Karnak: l’asse centrale orientato E-O voleva verosimilmente celebrare il solstizio d’inverno e accogliere il sole nascente. Come è stato spiegato da Tiziana Giuliani in un precedente articolo di MediterraneoAntico (https://mediterraneoantico.it/articoli/solstizio-dinverno-il-sole-si-allinea-ai-templi-di-karnak-hatshepsut-e-qasr-qarun/), il sole rimane allineato al tempio per poi raggiungere il sancta sanctorum del tempio funerario della regina Hatshepsut a Deir el-Bahri.

Uno dei ricercatori dell’Università di Malaga, parlando degli studi effettuati, ha dichiarato che la tomba segue perfettamente l’intero ciclo solare, legato all’idea di rinascita, infatti il solstizio d’inverno significava la vittoria della luce solare sulle tenebre, mentre il solstizio d’estate coincideva con l’inizio dell’annuale piena del Nilo.

Quindi non resta che aspettare il 21 dicembre per poter ammirare questo spettacolo!

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Mara Zoppi

Appassionata fin da piccola alla storia e all’archeologia, dopo la maturità classica si iscrive alla facoltà di Lettere – curriculum Scienze dell’Antichità – presso l’Università degli Studi di Milano, laureandosi nel 2019 con una tesi di carattere archeologico-egittologico dal titolo Imhotep scriba e medico: dall’Egitto del III millennio a.C. ad oggi. Si iscrive successivamente alla facoltà di Archeologia dell’Università degli Studi di Milano dove si laurea nel 2021 con votazione 110/110 e lode sviluppando una tesi in ambito egittologico dal titolo La Casa della Vita nell’Egitto Antico: luoghi, riti, funzionari.

Ha partecipato a due laboratori di scavo archeologico: il primo sul sito di Urvinum Hortense a Collemancio di Cannara (PG) di epoca romana con l’Università degli Studi di Perugia; successivamente sul sito archeologico di Nora (Pula, CA) nella sezione competente all’Università degli Studi di Milano, quindi di epoca romana, contribuendo anche alle operazioni di post-scavo.

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